Ispirandosi alla pratica millenaria giapponese del Kintsugi, che utilizza la lacca urushi impreziosita dalla polvere d'oro per riparare ceramiche per la cerimonia del tè, valorizzando le crepe anziché nasconderle, lo Studio di architettura Brain Factory ha scelto un rivestimento che abbraccia l'imperfezione e la casualità, trasformandole in unicità.

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Attraversando l'ingresso, una carta da parati dai toni tenui avvolge l'ambiente, nascondendo l'armadiatura e guidandoci verso la zona living dove il Kintsugi diventa il protagonista in un'intreccio di diagonali e sfumature pastello che si armonizzano, rivelando dettagli dorati e trame ornamentali. La calda essenza del parquet in rovere accompagna questo scenario, creando un equilibrio con la rugosità casuale del Kintsugi.

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Nella zona notte, tessuti pregiati e cuscini dai motivi ricercati ci guidano lungo un percorso evocativo delle antiche vie della seta. La testata del letto risplende con la luce che filtra attraverso due cerchi, illuminando la stessa carta da parati dell'ingresso. Qui, la luce assume un ruolo centrale, esaltando le tonalità melliflue del parquet e del Kintsugi, sottratto parzialmente alla vista da una vetrata bronzata che divide la cabina armadio dalla zona notte.

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Infine, i bagni accolgono una presenza più audace del Kintsugi, poiché in quel luogo intimo e nascosto non c'è spazio per la vergogna. Qui, il Kintsugi si manifesta con sicurezza, decorando le zone doccia come a ricordarci che mostrare le imperfezioni può essere preferibile, poiché la perfezione è un'illusione alla quale tutti tentano di conformarsi.

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Il mobile Cubik di Ideagroup si integra perfettamente nel progetto e grazie alle ante a 45 gradi dona eleganza e linearità a tutto l’ambiente.